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Arp e il Ticino

À Ascona je dessinais au pinceau et à l’encre de Chine des branches cassées, des racines, des herbes et des pierres que le lac avait rejetées au rivage. Finalement je simplifiais ces formes et unissais leur essence dans des ovales mouvants, symboles de la métamorphose et du devenir du corps.

Da Hans Arp, Wegweiser/Jalons, scritto nel giugno del 1950 ad Ascona, in Jours effeuillés, 1966.

Jean Arp nel giardino di Ronco dei Fiori, 1965

Jean Arp nel giardino di Ronco dei Fiori, 1965

Sebbene il percorso artistico e personale di Jean Arp sia stato sondato in numerose sedi, vi è un aspetto che viene per lo più tralasciato, ossia il legame duraturo di Arp con il Ticino e, in particolare, con la regione del Verbano. Questo legame e la bellezza del luogo porteranno Jean Arp a scegliere di passare gli ultimi anni della sua vita proprio a Locarno.

Nel 1914, dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, Jean Arp e il fratello François fuggono da Colonia, dove entrambi vivevano, e si rifugiano a Parigi. Ma poco dopo, devono abbandonare anche la Francia e riparare in Svizzera. Nel 1915 giungono ad Ascona. Una scelta che non pare essere casuale, considerato che Arp in questi anni già sviluppa interessi e attività inerenti a filosofia, religione e spiritualità in genere (Arp legge Jakob Böhme, Meister Eckhart e Lao Tse, s’interessa di misticismo orientale e frequenta teosofi come l’amico René Schwaller), affini a quanto elaborato da più di un decennio nella regione e in particolare sul Monte Verità, sulla collina sopra Ascona. D’altro canto, nella regione in quegli anni vivono altri artisti e amici: innanzitutto il pittore rumeno Arthur Segal (1875-1944), che Arp conosce a Berlino nel 1913 collaborando alla rivista Der Sturm, e che vive ad Ascona dal 1914. Ad Ascona nel 1915 risiedono anche Adya e Otto van Rees, due artisti con i quali Arp collaborerà a Zurigo nel novembre dello stesso anno.

Ascona e il Monte Verità sono meta di Jean Arp anche negli anni seguenti, quando l’artista torna ad Ascona al seguito di Sophie Taeuber, che insieme ad altre giovani danzatrici soggiorna sul Monte Verità per frequentare le sessioni estive della “Scuola di danza” del danzatore e coreografo Rudolf von Laban. Ogni estate, Jean e Sophie da Zurigo giungono ad Ascona e con loro vi sono altri artisti del movimento Dada: Hugo Ball, Emmy Hennings (che si stabiliranno poi in Ticino), Hans Richter, Marcel Janco, ecc. Sul Monte Verità, unitamente alla cerchia artistica locale – non si scordino Marianne Werefkin e Alexej Jawlensky, arrivati ad Ascona nel 1918, e anche Walter Helbig, amico e collega di Arp dai tempi del Moderner Bund – gli artisti organizzano spettacoli, feste e mostre. Lo stesso Jean Arp, peraltro, ricorda la scoperta di elementi fondamentali per la sua arte proprio in riva al lago di Ascona, nel 1917.

Elisabeth Wiegmann, Sophie Taeuber e Jean Arp ad Ascona, 1925

Elisabeth Wiegmann, Sophie Taeuber e Jean Arp ad Ascona, 1925

Alberto Magnelli, Hans Richter, Jean Arp e Marguerite Arp a Locarno, 1965

Alberto Magnelli, Hans Richter, Jean Arp e Marguerite Arp a Locarno, 1965

Sempre ad Ascona, la famiglia Hagenbach aveva acquistato una casa di vacanza: Arp vi soggiorna spesso, negli anni Trenta con Sophie Taeuber e negli anni Cinquanta con Marguerite Hagenbach. Nasce così il progetto di stabilirsi nella regione e finalmente, nel 1959, Arp prende dimora a Locarno-Solduno, sempre insieme a Marguerite Hagenbach. Ben lungi dal vivervi un lento declino o una sorta di pensionamento, Arp continua a lavorare: oltre a stabilire uno studio in casa propria, s’insedia anche in uno degli atelier del complesso che lo scultore Remo Rossi crea nella zona “Saleggi” di Locarno. Qui Arp - a fianco di Hans Richter e Italo Valenti, anche loro attivi negli atelier - lavora regolarmente con l’aiuto degli assistenti Alberto Meli e Candido Epis, che realizzano le sue opere tardive.

Nel 1965, grazie all’intermediazione di Remo Rossi, viene allestita nelle sale del Castello Visconteo di Locarno una mostra con opere di Arp e di altri artisti della collezione Arp-Hagenbach. Ancora prima dell’inaugurazione dell’esposizione, Arp fa dono delle opere esposte alla Città di Locarno, con l’obiettivo di porre le basi per la fondazione di un museo di arte moderna. In segno di riconoscimento la Città conferisce alla coppia la cittadinanza onoraria.

Jean Arp si spegne a Basilea il 7 giugno del 1966 e riposa nel cimitero di Locarno.